28 mag 2018

Le Spiree a fioritura tardiva

Sono tutte derivate dalla Spirea japonica, originaria della Cina e del Giappone, che si è diffusa e talora spontaneizzata nelle radure e nelle zone collinari. Non più diffusa allo stato coltivato, da questa specie derivano gran parte degli ibridi in commercio e ottenuti nel secolo scorso, conosciuti come Spirea x bumalda o S. bumalda.
Spiree in fioritura
La specie botanica è un arbusto eretto, a foglia caduca, piuttosto rigido e con spiccata propensione all’emissione di polloni basali. Le foglie sono ovali, lunghe 2-5 cm generalmente dentate, verde medio, leggermente tomentose. Le infiorescenze, che compaiono sui getti dell’anno all’inizio di giugno, sono di colore rosa acceso, e riunite in corimbi piatti, del diametro di 4-6 cm. La fioritura si protrae per circa un mese e, se si ha l’accortezza di tagliare le infiorescenze appassite, spesso si ha una seconda fioritura in settembre. Dal momento che la fioritura si forma sui getti dell’anno, tutte le cultivar appartenenti a questo gruppo possono essere potate anche drasticamente a inizio febbraio, eliminando i rami vecchi fino a 5-10 cm da terra, per favorire l’emissione di nuovi polloni basali.

22 mag 2018

Carrubo, albero del pane nel Mediterraneo

Il Carrubo è un grande albero da ombra
Altra pianta cauliflora tipica del bacino del Mediterraneo è il Carrubo (Ceratonia siliqua L.) 
Il termine volgare Carrubo deriva dall’arabo “karrub” o “charruba”, termine con il quale veniva designato quest’albero, da sempre legato all’alimentazione dei popoli mediterranei. 
Il Carrubo, come il Cercis, appartiene alla famiglia delle Leguminose ed è un albero sempreverde tozzo e imponente: non raggiunge grandi altezze, superando raramente i 10-12 metri, ma il tronco e la chioma con il tempo raggiungono larghezze notevoli e assumono aspetto monumentale e scultoreo, simile a quello di olivi vetusti. Ha radici robuste e profonde, in grado anche di fessurare la roccia grazie all’emissione di particolari acidi dalle estremità. Inoltre, come tutte le leguminose, vive in simbiosi con batteri azotofissatori che gli permettono di adattarsi anche in terreni poveri. 
La chioma è globosa, fitta, costituita da foglie persistenti di colore verde scuro, lucide superiormente e bruno-glauco inferiormente. 

15 mag 2018

Piante per terreni calcarei e alcalini

Prunus serrulata Kanzan
I suoli calcarei, pur essendo relativamente facili da lavorare, formano spesso una crosta superficiale, specie quando sono asciutti, che fa sì che né l’acqua né l’aria siano in grado di penetrarla. Per questo motivo, l’ossigenazione dell’apparato radicale delle piante situate nei terreni calcarei e la germogliazione dei semi risulta talora difficoltosa. Sono inoltre terreni problematici soprattutto da un punto di vista chimico. L’elevata presenza di sali di calcio infatti, alza notevolmente il valore del pH, (suoli basici o alcalini);  inoltre determina il mancato assorbimento di alcuni elementi fondamentali per le piante, in particolare del ferro, che, in queste condizioni,  viene immobilizzato all’interno di composti insolubili in acqua.